Gianni Giolo
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La Luna nel mito greco

 

Nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, dopo le preghiere della sera, gli dei pagani, affrescati nel salone patrizio del palazzo del principe di Salina, riprendono possesso del loro spazio e dei loro silenzi. In un altro racconto, sempre dello stesso autore, una sirena si manifesta all’occhio umano, in mezzo all’accecante solitudine estiva, del mare siciliano. Quest’essere arcano, metà dio e metà animale,  esce all’improvviso dagli abissi del mare per offrire a un uomo il frutto proibito del suo istinto vitale, scaturito dalle stesse energie elementari, di cui si alimenta il mito: l’alto degli dei olimpici e il basso delle divinità marine.

Queste sono le due facce  del mito greco che si intrecciano lungo la sua millenaria storia.

E’ con il ‘900 che la percezione del mito assume contorni nuovi e originali. Le due scienze umane più tipiche del ‘900, l’antropologia e la psicanalisi, hanno contrinuito, in modo decisivo, a rifondare la comprensione del mito greco e del mito in generale come fenomeno del pensiero e della società. Questo nel ‘900, mentre, nell’800, non era così.

 

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Gianni Giolo